ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Carnoustie è quasi un’istituzione per il The Open Championship.

Il golf sul percorso scozzese si è iniziato a vedere già dal 16esimo secolo, diventando poi una delle destinazioni più difficili al mondo.

Links, un classico in Scozia, tormentato giornalmente dai forti venti e percorso da bunker insidiosi.

Ma non sono solo questi gli ostacoli da temere, il peggiore e più terribile è la sua lunghezza: 6767 metri che lo rendono il più lungo della rota.

Quest’anno però Carnoustie accoglierà il The Open Championship per l’ottava volta nella sua storia e lo farà in una veste ancor più insidiosa.

Un’inaspettata estate calda e torrida si sta abbattendo da settimane sulla Scozia, creando conseguenze anche sui percorsi da golf. 

Queste sono visibili anche su Carnoustie con ampie zone gialle sui fairway che hanno dato del filo da torcere ai campioni. 

I fairway sono estremamente veloci, forse troppo e persino più dei green.

Se Carnoustie in condizioni normali è considerato il più terribile tra i suoi tanti compagni, in questa settimana ne vedremo davvero delle belle.

I giri di prova l’hanno dimostrato: i campioni sono concentrati dalla traiettoria della palla, ma soprattutto dal limitare possibili danni dal tee.

Come il tee shot al par 4 dell 17, in cui lo stesso Justin Thomas ha tirato un colpo con un ferro 2 che normalmente sarebbe stato perfetto.

Non quest’anno a Carnoustie, in cui la pallina ha cominciato a rotolare fino a raggiungere il rough di intersezione con la 18.

“Con una buca come la 17 con questo vento, il problema sarà trovare un bastone che sopporti il terreno più arido,” ha dichiarato Thomas.

“Con il vento a favore sembra incredibile ma le cose si complicherebbero.”

Un dilemma simile accade alla buca 6 in cui i giocatori dovranno mantenersi a massimo 252 metri per evitare i problematici bunker a destra.

E superati appena 23 metri, cosa molto fattibile viste le condizioni, si ripresentano un’altra serie di bunker.

Difficile dire quale saranno la tattica  e il gioco che adotteranno i campioni in campo.

Molti hanno già dimostrato nei giri di prova di volersi concentrare solo sui ferri dal tee di partenza, per controllare la corsa delle palline sul fairway.

L’alternativa potrebbe essere il driver, un’opzione che i grandi tiratori stanno valutando attentamente.

Qualunque sarà la tattica messa in campo, Carnoustie sarà un test diverso al quale i giocatori non sono mai stati abituati.

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