ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Tutti gli appassionati del nostro sport lo sanno bene: il golf dà dipendenza.

Una volta innescata la miccia, il fuoco arde ed è difficile spegnerlo.

Lo sa ancora meglio Ettore Ghinelli, consulente 58enne di Parma, che è riuscito a conseguire un primato davvero originale: ha infatti giocato tutti i campi da golf italiani a 18 o più buche (e almeno altri cinquanta 9 buche).

“Tutto è nato circa 12 anni fa, quando ho aderito a un corso collettivo di golf e dopo aver partecipato a qualche lezione ho deciso che ero pronto a giocare in modo totalmente indipendente.

In realtà non giocavo a golf, bensì davo qualche solida randellata alla pallina, una derivazione del baseball praticato 30 anni prima”, ci ha raccontato Ettore.

“Dopo aver ottenuto il fatidico handicap 34,5 a Matilde di Canossa, insieme ad altri amici ho iniziato a giocare vari campi del Nord Italia: L’Albenza, Gardagolf, Franciacorta… Devo ammettere che girare, conoscere campi e persone nuove non mi era di peso ma, anzi, mi dava grande soddisfazione. Anche partire al mattino da Parma per giocare a Torino e rientrare alla sera non mi infastidiva, anche se voleva dire circa 500 km e una giornata dedicata”.

“Inizialmente non avevo un obiettivo in mente, per me era semplicemente un modo diverso di vivere questo stupendo sport. Viaggiavo con gli amici, era divertente, con sfide incrociate che sfociavano in cene o pranzi a carico dei perdenti: questo modo goliardico di interpretare lo sport è linfa di vita sana, con premi da consumare seduti a tavola, non c’è cosa migliore”.

“Così ho proseguito a giocare in diversi campi e quando ho capito, tre anni fa, che ne mancavano 38 a completare la penisola è diventato un vero e proprio obiettivo da raggiungere, senza limiti precisi di tempo. Poi, come tutti sappiamo, l’appetito vien mangiando e allora via via cancellavo dalla mia check list i campi giocati fino a capire, all’inizio di quest’anno, che avrei potuto concludere il tour italiano dei campi da golf a 18 o più buche (nel frattempo ho giocato anche almeno cinquanta 9 buche)”.

“Nel 2016 ha conquistato tutto il Friuli Venezia Giulia: sette campi in due trasferte, e poi la Sardegna con il Pevero, i campi siciliani in cinque giorni (approfittando dei tornei macroregionali). A un certo punto mancavano solo due percorsi lontani, così in due giorni ho giocato al Volturno e a Barialto, concludendo, in una decina di anni, con un tour di 1.900 km, i campi italiani e raggiungendo un obiettivo che solo qualche anno fa vedevo lontanissimo”.

“La passione permette di ottenere risultati che la ragione ti fa sembrare impossibili. I ringraziamenti per aver raggiunto questo obiettivo vanno certamente alla mia famiglia, agli amici e a tutti coloro che mi hanno accompagnato in viaggi a volte al limite del mal d’auto (come quella volta che da Parma abbiamo giocato al Valtellina e poi via attraverso l’Aprica e il Tonale fino al Dolomiti dove ci attendeva un’altra gara…)”.

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