ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Dopo sei anni di lavoro, le Commissioni internazionali hanno stabilito i criteri in base ai quali verranno calcolati i vantaggi di gioco.

Per saperne di più, ci siamo rivolti a due esperti come Stefano Manca e Richard Cau.

Il World Handicap System (WHS) farà il suo ingresso ufficiale nel mondo del golf a gennaio del 2020, ma la curiosità è già alta e, anche se mancano ancora quasi due anni all’attuazione, attorno ai caminetti delle club house è stato uno degli argomenti più gettonati dell’inverno.

Dopo più di sei anni di lavoro, che hanno visto coinvolte le sei Governing Body mondiali in materia di handicapping (Argentina, Australia, CONGU, EGA, Sud Africa e USGA), il progetto ideato congiuntamente da R&A e USGA di sviluppare un sistema universale di gestione degli handicap sta quindi per diventare realtà.

Il nuovo sistema ha tre principali obiettivi: garantire a ciascun giocatore un handicap sufficientemente preciso, che rispecchi la propria abilità di gioco; dare la possibilità di avere un handicap a un maggior numero di giocatori; e permettere agli handicap di essere validi e utilizzabili in tutto il mondo.

La ricerca quantitativa è stata condotta in quindici Paesi in tutto il mondo (sul sito della Federgolf era possibile partecipare al sondaggio/indagine), attraverso i quali il 76% dei 52.000 intervistati ha espresso il proprio sostegno a un World Handicap System, il 22% era disposto a considerare i suoi benefici e solo il 2% si è opposto.

A questo ha fatto seguito una serie di focus group, in cui più di trecento amministratori di golf e golfisti di diverse parti del mondo hanno offerto un ampio feedback sulle caratteristiche del nuovo sistema proposto. Martin Slumbers, Chief Executive di R&A, ha dichiarato: «Stiamo lavorando con i nostri partner e le Associazioni nazionali per rendere il golf più moderno, più accessibile e più divertente come sport e il nuovo WHS rappresenta un’enorme opportunità in questo senso.

Vogliamo renderlo più attraente per i golfisti per ottenere un handicap ed eliminare della complessità e delle variazioni che possono essere scoraggianti per i nuovi arrivati.

Avere un handicap più facile da capire e che sia veramente trasferibile in tutto il mondo può rendere il golf molto più piacevole ed è uno dei punti di forza del nostro sport».

Ma per i giocatori italiani, notoriamente molto amanti delle competizioni, cosa cambierà?

Tanto e poco, a seconda dei punti di vista.

Per cercare di spiegare il funzionamento del nuovo sistema universale abbiamo provato a rispondere a qualche curiosità con l’aiuto di Stefano Manca (componente del Comitato Esecutivo dell’EGA) e di Richard Cau (componente del Comitato Handicap e Course Rating dell’EGA e coordinatore Comitato Handicap e Course Rating Federgolf).

Va tenuto presente, comunque, che su alcuni punti mancano ancora decisioni ufficiali e su altre questioni saranno le varie Federazioni a decidere.


A ogni dubbio, la sua risposta

Come sarà calcolato il nuovo handicap?

L’handicap di un giocatore sarà la media degli otto migliori score dei venti più recenti (andando indietro anche negli anni precedenti).

Questa regola farà sì che, rispetto a oggi, l’handicap sarà più variabile ma rispecchierà maggiormente l’abilità di ciascun giocatore.

In termini pratici come si arriverà a questo?

Ogni punteggio Stableford conseguito avrà un differenziale lordo standard (SGD) che indicherà quale handicap il giocatore avrà giocato in quella giornata (considerando come score massimo in ogni buca il doppio bogey netto).

La media aritmetica degli otto migliori differenziali sarà l’handicap del giocatore.

Nella scheda risultati consultabile nell’area riservata del sito Federgolf è già presente la colonna dedicata dove, a partire da inizio febbraio, vengono inseriti i valori di SGD; questo per far in modo che quando il nuovo sistema entrerà in funzione sarà possibile andare indietro nel tempo e calcolare l’handicap col nuovo algoritmo.

Ogni quanto verrà aggiornato l’handicap?

Dopo ogni gara ci sarà l’aggiornamento ma, derivando da una media, non è detto che realizzando, ad esempio, 40 punti Stableford si possa automaticamente scendere.

Nello stesso tempo non è detto che un punteggio negativo porterà a un aumento, in quanto è probabile che tale punteggio non rientri fra gli otto migliori.

Chi invece non ha ancora un handicap come farà a ottenerlo e quale sarà l’handicap massimo?

Sull’ottenimento del primo handicap le singole Federazioni avranno una certa discrezionalità e di conseguenza da noi non cambierà nulla rispetto a quanto avviene oggi.

L’hcp massimo sarà 54, sia per gli uomini che per le donne, come è già attualmente.

Si potranno ottenere punteggi validi per l’handicap su giri da 18 e 9 buche?

Sì, esattamente come adesso.

Ci saranno anche in Italia gli “Extra-day Score”, ovvero dei giri fuori gara ma validi ai fini dell’handicap?

Il sistema a livello mondiale li prevede, ma in Italia dove si svolgono moltissime gare probabilmente ci saranno delle limitazioni.

Esisteranno ancora la virgola e la zona neutra?

No, non ci sarà più quello che per molti era l’incubo della virgola e neanche, di conseguenza, la zona neutra.

Ci sarà il CBA?

Non si chiamerà più così, ma saranno fatti calcoli giornalieri sull’impatto che i percorsi troppo difficili o le condizioni climatiche possono avere sulla prestazione dei giocatori.

In base ai calcoli fatti sulla difficoltà del percorso e sulle condizioni climatiche, gli handicap saranno revisionati giornalmente, fin dalla partenza.

Le gare di doppio (4pm) saranno considerate valide ai fini del calcolo?

In Italia sarà ancora possibile considerare i risultati ottenuti in queste gare ai fini dell’handicap. Il metodo di calcolo non è ancora stato stabilito.

Per valutare la difficoltà dei percorsi, continuerà a essere utilizzato l’USGA Course Rating System? Le difficoltà dei campi rimarranno le stesse che ci sono oggi?

Sì, esattamente come avviene con il sistema attualmente in vigore.

L’handicap di gioco varierà da campo a campo?

Sì, esattamente come ora in Italia, dove è già in vigore il Course and Slope Rating System della USGA (già utilizzato in più di ottanta Paesi).

E l’EGA (European Golf Association)?

Continuerà a essere l’autorità responsabile per l’applicazione del sistema per le Federazioni sotto la propria egida, alle quali ne verrà demandata l’amministrazione nei loro Paesi.

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