ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Lacrime di gioia e lacrime di sollievo. Lacrime, che Lydia Ko non aveva mai versato dopo una vittoria.

Ma ieri è andata diversamente, finalmente si è tolta un grande peso dallo stomaco.

Un peso che si portava ormai dietro da due anni, da quel 2016 in cui ha conquistato l’ultima vittoria in carriera.

Ieri a San Fancisco, questa 15esima vittoria non è stata la più importante della sua carriera, ma sicuramente la più emozionante.

La campionessa dell’LPGA non è riuscita a trattenere il fiume di lacrime dopo aver battuto con un eagle Minjee Lee alla prima buca di playoff.

Ha continuato a piangere quando la sorella maggiore l’ha avvolta in un abbraccio sul green della 18.

E ha continuato, anche quando il suo sguardo si è incrociato con quello di mamma Tina. 

Non è riuscita a smettere nemmeno quando ha visto il suo coach Ted Oh o ai complimenti del caddie Jonnie Scott.

Tutte le persone più importanti della sua vita, quelle che hanno sempre creduto in lei nonostante tutto, erano lì a festeggiarla.

Sollievo, gioia e gratitudine hanno riempito il cuore di questa giovane 21enne.

Perché quando si torna alla vittoria, dopo anni di sofferenza, non potrebbe essere altrimenti.

Lydia Ko in questi due anni ha dovuto combattere contro i dubbi e le frustrazioni dovute dal primo periodo buio della sua carriera. 

“È stato emozionante, perché anche loro hanno attraversato insieme a me il brutto momento,” ha dichiarato a fine gara.

“Non sono mai stata da sola, perché tutta la squadra ne ha preso parte. Hanno lavorato duramente come ho fatto io e tutto ciò è così significativo.”

Certo, Ko non ha mai pensato di essere finita. Ha compiuto 21 anni la scorsa settimana ed è la più giovane dell’LPGA ad aver già collezionato 15 vittorie in carriera.

È stata la più giovane del golf – sia maschile che femminile – a diventare numero uno al mondo ad appena 17 anni, così come la più giovane donna ad aver vinto un Major a 18 anni.

Una ragazza prodigio, il cui talento è stato messo in discussione a fine 2016 quando i cambiamenti hanno fatto scomparire la magia.

In meno di due anni ha cambiato quattro coach, così come altrettanti caddie e ha dovuto combattere anche contro i problemi di distanza dati dai nuovi ferri e shaft PXG.

Tutti, dai fan ai media, sono stati testimoni del suo lento declino.

Fino al Mediheal Championship di questa settimana.

Proprio qualche giorno prima del torneo, il Daily Mail titolava se avessimo già visto il meglio di Lydia Ko.

Se la sua 18esima posizione nel Ranking Mondiale non fosse altro che una spirale verso la fine.

Ma la campionessa neozelandese non avrebbe potuto dare risposta migliore al giornale londinese.

Durante il playoff di ieri, ha quasi imbucato un albatross con il legno tre da ben 214 metri.

Il colpo più bello della sua carriera, come da lei definito, con un leggero draw a volare la cima delle piante che le nascondevano la visuale del green.

E quando la palla è quasi entrata in buca, le grida della folla le han fatto capire quanto fosse stato perfetto quel colpo.

“Ero frustrata,” ha affermato. “Certe volte il martedì avevo la sensazione di poter giocare davvero bene, ma poi mancavo il taglio o chiudevo con score sopra il par.

La pressione gioca brutti scherzi, perché porti un carico troppo pesante sulle spalle.”

Ha vinto nella sua 44esima apparizione in carriera, dopo la conquista di luglio 2016 al Marathon Classic di Toledo in Ohio.

Ora che finalmente si è sbloccata, ha ritrovato lo swing e si è lasciata alle spalle il buio, Lydia Ko può tornare a splendere. 

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