ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

La Ryder è la Ryder, ma anche Parigi è Parigi.

Perciò, dato per scontato che tutti o quasi abbiano già visitato le attrazioni classiche della città, dalla Tour Eiffel al Louvre, da Notre Dame a Montmartre, ecco una piccolissima guida a dieci luoghi, meno noti ma non meno suggestivi, per arricchire le giornate dei “turisti per golf” che si riverseranno nella capitale francese al seguito di Phil e Tiger, Chicco e Rory e compagnia bella. Una Parigi “minore” ma tutta da gustare.

Non dimenticando che la sontuosità di Versailles è a un quarto d’ora circa dal Golf National, teatro della sfida Europa-USA

 

  1. La Sainte Chapelle (Ile de la Cité)

Se volete quasi smarrirvi in una vertigine di luci e colori, questo è il posto. Costruita nel XIII secolo per accogliere una reliquia ritenuta la Corona di spine di Cristo (poi distrutta durante la Rivoluzione), deve la sua incredibile suggestione alle quindici vetrate che, in pratica, sostituiscono completamente le mura. Un gioiello autentico del Gotico francese.

 

  1. Hotel de Sully (Rue St Antoine, nel Marais)

Se fate una passeggiata da Place des Vosges a Notre Dame, fermatevi qui. Il piccolo delizioso giardino, con orangerie, è l’ideale per una sosta. E, all’interno del palazzetto stile Luigi XIII, un’elegante e fornitissima libreria sulle bellezze della Nazione.

 

  1. Fondazione Louis Vuitton (Bois de Boulogne)

Vi piace l’architettura contemporanea? E allora non perdetevi questa ennesima “invenzione” di Frank Gehry (quello che ha firmato il Museo Guggenheim di Bilbao). Millecinquecento tonnellate d’acciaio, dodici vele trasparenti che lo rendono simile a un veliero. Imperdibile.

 

  1. Maison Souquet (10, Rue de Bruxelles, Montmartre)

Fate come i pittori della Belle Epoque: gustatevi un drink nell’atmosfera di un vero ex bordello, perfettamente ricreata da un maestro come l’architetto Jacques Garcia, a due passi dal Moulin Rouge. Eleganza raffinata, salottini deliziosi e anche un giardino d’inverno. Ci si può anche dormire, lasciandosi ispirare dal passato.

 

  1. Ristobar Stern (47, Passage des Panoramas)

È un ex atélier d’incisione del 1834 affidato a Philippe Starck per la ristrutturazione dai fratelli (italiani) Alajmo. Caffè all’italiana buono per tutte le ore: colazione, aperitivo, pranzo, cena. Inclusi “cicchetti” della tradizione veneta.

 

  1. La Rhumerie (166, Boulevard St Germain)

Per gli amanti del rhum, questo è un santuario. Nato nel 1932, propone ogni possibile varietà di Rhum, specie antillano. Qualche goccia anche nel caffè del mattino, dalla terrazza affacciata su St. Germain de Près, non sarebbe una cattiva idea.

 

  1. Musée Jacquemart André (158, Boulevard Haussman)

Torniamo a qualcosa di più culturale (non facciamoci riconoscere per quegli incorreggibili goderecci che siamo). Qui è ospitata una straordinara collezione d’arte moderna, raccolta in mezzo secolo dai coniugi Jacquemart-André. Ma l’edificio, ottocentesco, merita una visita anche solo per le originali soluzioni architetoniche esterne e interne. Spettacolari (e con caffetteria annessa).

 

  1. Caves Legrand (1, rue de la Banque)

Libidine enologica (e non solo) allo stato puro, in questa storica bottega nata nel 1880. Qui la Parigi bene si ritrova per la scoperta di nuovi vini, scovati dai titolari in tutta la Francia. Ma qui anche voi (per un aperitivo, una cena, una degustazione o un acquisto) potrete assaporare grandi vini o foie gras da urlo. Oltre a mille altre delizie.

 

  1. La Grande Arche (1, Place du parvis de la Défense – Puteaux)

Anche se sono passati ormai quasi trent’anni dalla sua inaugurazione, l’enorme Arco che domina il quartiere della Défense conserva intatto il suo fascino quasi misterioso. Da non perdere la visita al roof garden: da lì, di Parigi si vede proprio tutto.

 

  1. Barthélemy Fromages (51, Rue des Grenelles)

Un tempio minuscolo, ma vero luogo di culto per formaggiofili. Una bottega che resta uguale a se stessa da quasi mezzo secolo e propone una scelta infinita. Madame Barthélémy in persona vi consiglierà: ma intanto appuntatevi il Fontainebleau e il Mont d’Or. Non ve ne pentirete.


Settembre, andiamo: è tempo di Ryder Cup! L’attenzione del golf mondiale guarda al Golf Le National di Parigi, che a fine mese ospita la attesa sfida biennale tra Europa e Stati Uniti, unico torneo al mondo (di qualsiasi sport) in cui il nostro continente ha una propria “Nazionale”.

Il nuovo numero de Il Mondo del Golf Today, rivista che fa parte del Gruppo Cose Belle d’Italia, edita da Belvivere srle diretta da Massimo De Luca, riporta i lettori all’edizione 2016, in cui Rory McIlroy e Patrick Reed furono protagonisti di un match da cardio palmo, divenuto una tra le pagine più emozionanti dell’intera storia del golf.

Poi, è storia di oggi, con le rivelazioni di Francesco Molinari (sapevate che il capitano Bjorn ha fatto sottoporre tutti i suoi giocatori a un test psicoattitudinale?), l’analisi delle formazioni, i segreti del campo e i timori di Jim Furyk, capitano designato per difendere il trofeo.

La trepidazione per la Ryder non deve comunque far passare in secondo piano un altro grande risultato del golf azzurro: Andrea Pavan ha conquistato il suo primo titolo sul Tour maggiore e ora, a carta confermata, può guardare al prosieguo della carriera con aspirazioni più convinte.

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