ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

La Ryder non è ancora cominciata, ma lo spettacolo del pubblico è già in scena. Benvenuti in Europa, verrebbe da dire: ovvero benvenuti nell’unico posto dove l’Europa esiste davvero, e non solo in senso sportivo: oggi qui a Le National, a pochi minuti dalla Reggia di Versailles, domani (cioè fra quattro anni) a Roma al Marco Simone, da cui si scorge in lontananza il Cupolone.

L’Europa vive qui molto più che nei palazzi della politica di un continente che non si sentirà mai Nazione.

Se così non fosse, come sarebbe possibile che un inglese “verace” come Ian Poulter venga subissato di applausi dai francesi al suo arrivo sul green della 18 al termine del suo giro di prova. Un inglese travolto d’affetto dai francesi. Quando mai?

Quanto a Rory Mc Ilroy, imbuca il suo putt, sale sul car per la club house e, dato il tifo sfrenato, si alza in piedi sul car cabriolet e esulta col pubblico. Neanche il Generale De Gaulle sugli Champs Elisées sfilava salutato da tanto entusiasmo.

Fra i cori, si segnala un gruppo britannico tutto di blu e giallo vestito che evidentemente ha fatto i compiti a casa e si è presentato qui con canzoni personalizzate.

La Marsigliese adattata ai temi della Ryder, parole e tutto: e fa un certo effetto sentir cantare con accento inglese una marsigliese sia pur adattata alla circostanza.

Poi, quando passa Chicco Molinari ( che ormai è una star e figura in prima fila accanto al capitano Bjorn nella foto ufficiale scattata ieri alla Reggia prima della cena di gala) ecco la sorpresa.

I ragzzi inglesi ci hanno evidentemente lavorato su molto e Chicco viene celebrato sulle note di “Sono un italiano” di Toto Cotugno.

Il tutto davanti a un pubblico già foltissimo ( e siamo solo ai giri di prova) e sotto un sole caldissimo, che sfratta col passar delle ore i rigori autunnali della prima mattina (ma da domani sarà un po’ più fresco e chi uscirà presto in campo avrà da corprirsi).

Sfrecciano ripetutamente le frecce tricolori francesi screziando il cielo di Guyancourt di blu-bianco-rosso: nulla da invidiare, in questo, perché le nostre sono e saranno più numerose e più spettacolari.

Insomma, ci siamo quasi. Che la gara cominci. La festa è già cominciata.

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