In linea con tutti i comparti industriali che stanno iniziando a valutare l’impatto ambientale della plastica delle loro lavorazioni, anche l’industria del golf – già di per sé molto sensibile al tema “eco” – si avvia a un gioco “plastic free”.

Il cammino verso il futuro parte dal più lontano passato: come riporta il quotidiano inglese The Daily Telegraph, il più antico club inglese – il Royal North Devon Golf Club (pochi chilometri a nord di Bidefort e affacciato sul Canale di Bristol) – a partire dal nuovo anno ha bandito l’utilizzo dei tee in plastica: dall’1 gennaio 2020 si potrà giocare solo con tee in legno e lo stesso Pro-Shop del Circolo non venderà più supporti in plastica.

In una nota, il Consiglio direttivo del Club ha spiegato che alla base di questa decisione c’è la consapevolezza che i tee in plastica, spesso dai colori sgargianti e accesi, costituiscono un’attrazione (e un pericolo) per l’avifauna o per i piccoli roditori che vivono sul percorso.

«Gli uccelli raccolgono i tee e li lasciano poi cadere ovunque», ha raccontato Richard Hughes, un membro del Consiglio. «Ne abbiamo ritrovati anche sulla spiaggia e, perfino, in mare. Ma anche, e molti, nei nidi».

Il Club, inoltre, ha predisposto appositi cestini di raccolta lungo le buche, invitando tutti i soci a depositarvi i tee (in plastica, ma anche di legno) che dovessero eventualmente trovare sparsi in giro mentre giocano. Il Consiglio direttivo si rende conto che “gli amateur generalmente preferiscono i tee in plastica perché sono più resistenti”, ma spiega che “i tee in legno, di solito bianchi o di colore neutro, non sono così attraenti per gli uccelli e, comunque, si decompongono nel corso del tempo”.

Secondo la National Golf Club Managers’ Association, il Royal North Devon Golf Club è il primo Circolo nel Regno Unito ad adottare questa misura. È ipotizzabile che prima o poi altri Club, in ogni parte del mondo, possano seguirne l’esempio.

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