ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

Tiger Woods torna finalmente al The Open Championship e lo farà su uno dei percorsi più impegnativi della Rota del torneo. Almeno come affermato dal campione stesso.

“Mi è mancato non giocare il The Open perché si tratta del nostro torneo più antico e venire qui a Carnoustie è speciale,” ha rivelato Tiger ai giornalisti dopo il giro di prova di ieri.

“È la quarta volta che gioco il torneo su questo percorso.

Dalla mia prima volta qui come amateur al mio ritorno oggi, è incredibile come non cambi mai.

È qui proprio davanti a voi. È duro. Probabilmente è il più difficile su cui disputiamo il The Open.”

Nelle sue scorse apparizioni al The Open, Tiger chiuse 12esimo nel 2007 e 7mo nel 1999.

Si classificò anche 48esimo come amateur nello Scottish Open del 1995.

In questa stagione però, la Tigre troverà il percorso ancor più difficile del solito.

Complice madre natura, che con l’estate torrida scozzese l’ha reso ancor più asciutto e duro.

I campioni dovranno controllare la palla su un terreno e in condizioni davvero veloci.

“In questo momento i fairway sono più veloci dei green,” ha dichiarato Tiger.

“Sono sicuro che i green saranno accelerati, ma penso che questa sarà una di quelle settimane dell’anno in cui i fairway saranno più veloci.”

Il campione manca al The Open Championship da esattamente 3 anni, quando giocò a St. Andrews e mancò il taglio.

L’amore di Tiger per i links è cosa ormai nota e questa settimana punterà sulla precisione così come sulla traiettoria della palla. 

“Ecco cos’è importante, come vuoi far arrivare la palla in fairway,” ha continuato.

“Si può far rotolare la palla per 54, 64 o 74 metri. Ne vale la pena, no?

È un percorso rischioso che dà comunque soddisfazioni e il modo in cui è impostato questa settimana obbligherà a un gioco estremamente circoscritto proprio per la velocità.

Non abbiamo spesso la chance di giocarlo in queste condizioni. È una di quelle settimane in cui non vedremo molti

giocatori tirare il drive dal tee. Cercheremo di tenere la palla dritta davanti a noi, ma sarà divertente.”

Tiger ha vinto nel 2000 a St.Andrews e nel 2006 a Hoylake dove conquistò l’ultima delle sue tre Claret Jug.

E come dichiarato, Carnoustie quest’anno presenta le stesse condizioni estreme del The Open nel 2000 e nel 2006.

Chissà se Tiger riuscirà a eguagliarne i trionfi.

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