ST LOUIS, MO - AUGUST 09: Francesco Molinari of Italy waits to play his tee shot on the 17th hole during the first round of the 100th PGA Championship at the Bellerive Country Club on August 9, 2018 in St Louis, Missouri. (Photo by David Cannon/Getty Images)

È un neonato di… ottant’anni, lo splendido Royal Bled Golf Course, gemma golfistica della Slovenia. È in qualche modo un neonato, perché ristrutturato e riaperto al gioco proprio nel corso di questa estate.

Ma, allo stesso tempo, è il più antico della Slovenia e un “veterano” in Europa in quanto originariamente costruito nel 1937. Fu la famiglia reale di Jugoslavia, i Karageorgevic, a promuoverne la realizzazione.

Bled, con il suo affascinante lago che non può essere solcato da imbarcazioni a motore, era diventato la residenza estiva della Corte.

Come spesso avviene, questo attirò nella località un turismo d’élite (ambasciatori, uomini d’affari, imprenditori) che convinse l’allora Re di Jugoslavia a costruire un campo, affidandolo all’austriaco Rudolf Von Gelmini.

Entro il 1938 furono completate tutte e 18 le buche previste dal progetto.

Ma la guerra era ormai alle porte e il dopoguerra, con la fine del regno dei Karageorgevic e l’avvento del regime repubblicano comunista, provocò il totale abbandono di quello che era l’unico percorso di tutta la Jugoslavia.

Con un lungo salto temporale, si deve arrivare ai primi anni Settanta quando un uomo d’affari svizzero, in rapporto con le autorità locali, riuscì a convincere gli amministratori dell’opportunità di ripristinare il campo per favorire lo sviluppo del turismo.

I lavori furono affidati al grande architetto inglese Donald Harradine, che lo resuscitò con un disegno che esaltava, rispettandole, le straordinarie caratteristiche naturali di quel campo inciso fra alberi e laghi.

Il King’s Course tornò a nuova vita e cominciò a ospitare anche competizioni internazionali, oltre a servire i nuovi turisti che andavano scoprendo le bellezze del paesaggio sloveno.

Il lago, dominato dall’alto da un antico castello in perfetto stato, è di grande suggestione ed è stato più volte teatro di competizioni internazionali di Canottaggio (compresi Campionati Mondiali).

Siamo nel cuore della Slovenia, ad appena mezz’ora, fra l’altro, dalla località di Kranjska Gora, da sempre sede di gare della Coppa del Mondo di sci; ma anche a due ore e mezza da Venezia, a un’ora e mezza da Udine, tre dal limpido mare croato, 25 minuti dall’aeroporto di Lubiana.

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È poi del 2014 l’ultimo e definitivo intervento che ha fatto compiere a Bled un ulteriore salto di qualità, tanto da guadagnare il 49° posto fra i top 100 dell’Europa continentale nella classifica di Golf World Magazine.

La famiglia Solak, nuova proprietaria dell’impianto, ha affidato all’architetto Howard Swan sia le ulteriori modifiche, sia la creazione di altre 9 buche da campionato.

Il risultato, adesso, è un Club straordinario, con tre percorsi da campionato, una club house lussuosa (che dispone anche di 14 stanze), una ristorazione firmata dallo chef stellato Mirko Stojic, un’Academy dotata di Trackman, Body Trackman e simulatori di ultima generazione.

Al vaglio dei pro

Per festeggiarne la rinascita, la famiglia Solak ha organizzato un evento speciale, convocando tre campioni come il nostro Costantino Rocca, Sam Torrance, Marcel Siem e un Pro sloveno che si sono cimentati sul campo (trovandolo ampiamente maturo per ospitare tornei del Tour di qualsiasi livello) e, contemporaneamente, hanno capitanato tre squadre composte da quindici amateur ciascuna, che si sono combattute sulla base della somma totale di score.

I 6.650 metri del King’s, sommati alle posizioni “assassine” delle bandiere, alla velocità e all’ondulazione dei green (veramente da Tour) hanno impegnato a fondo i quattro giocatori (per non dire dei 60 amateur).

Sulla 10, un bellissimo par 3 col green a penisola, buca-simbolo del campo, i quattro Pro hanno tirato contemporaneamente il loro tee shot e, per la cronaca, il migliore è risultato il grande Tino che si è aperto la strada a un facile birdie.

Ma è stato l’intero disegno del campo, veramente di livello assoluto, a conquistare tutti i partecipanti.

Royal e regale

Bled è ufficialmente un campo “Royal”. Come da regola, può fregiarsi del titolo grazie all’endorsement di un componente di famiglia reale: in questo caso, della Principessa Jelisaveta (Elisabetta) di Jugoslavia, che ha partecipato all’evento e ha messo in mostra un più che apprezzabile stile nel delicato tee shot della buca 10.

Ma Bled è un campo “regale” nei fatti: per bellezza paesaggistica, delicatezza tecnica, livello di manutenzione, caratteristiche dei green.

Prima di avere la fortuna di visitare questo campo, probabilmente pochi golfisti penserebbero alla Slovenia come a una possibile destinazione.

E invece, distribuiti in una piccola, verdissima nazione di appena due milioni di abitanti, sono stati realizzati altri dodici percorsi, oltre al vero e proprio “gioiello” di Bled.

A poca distanza dal nostro confine orientale, ecco insomma, l’opportunità di andare alla scoperta di una realtà golfistica in crescita, supportata dalla realizzazione di molte, confortevoli strutture alberghiere.

Non a caso, nel 2015, la Slovenia ha ricevuto da IAGTO, l’organizzazione mondiale del turismo golfistico, il riconoscimento di miglior “Undiscovered Destination”.

Proprio una destinazione tutta da scoprire.

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